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Cinque condanne e quattro assoluzioni. Così si è concluso il processo Barbarossa, scaturito dall'operazione dei carabinieri nei confronti della presunta 'locale' della 'ndrangheta attiva tra Costigliole, Asti e Alba.
Dopo due anni e mezzo e 25 udienze, il collegio presieduto da Alberto Giannone con Marco Dovesi e Beatrice Bonisoli a latere, ha inflitto la pena più alta - 9 anni - a Fabio Biglino, imprenditore castagnolese per il quale l'accusa aveva chiesto 14 anni e un mese. Assolto il suo collaboratore, Alberto Ughetto, per il quale era stata chiesta una condanna di 12 anni; dovrà pero' scontare una condanna a due anni per estorsione. Otto anni ad Angelo Stambè, per il quale erano stati chiesti 13 anni, è stato condannato a 5 anni e sei mesi un altro imprenditore di Costigliole, Mauro Giacosa, per il quale la richiesta era di 8 anni. Assolto infine tra gli imputati il commercialista astigiano Pier Paolo Gherlone, per il quale erano stati chiesti sei anni e otto mesi. Gli imputati del processo hanno sempre sostenuto di essere estranei all'associazione malavitosa e di non sapere con chi avevano a che fare. Per i pm, invece, facevano parte di una organizzazione che rispecchiava perfettamente la classica 'locale' facente capo a quella originaria calabrese.

Foto © Imagoeconomica

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