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Il giudice del tribunale di Reggio Emilia, Giovanni Ghini, ha assolto "per non aver commesso il fatto" cinque imputati accusati a vario titolo di intestazioni fittizie, con l'aggravante di aver agito per favorire la cosca di 'Ndrangheta emiliana legata ai Grande Aracri. Il processo, in rito ordinario, è un filone scaturito dalle indagini di 'Aemilia'. A giudizio, i parenti dell'imprenditore pentito Giuseppe Giglio considerato dagli inquirenti il 'regista' del piano imprenditoriale a servizio del sodalizio: il padre Francesco, il fratello Antonio (per i quali la pm della Dda, Beatrice Ronchi aveva chiesto tre anni e due mesi) e la madre Gaetana Crugliano (due anni e otto mesi la richiesta per lei) tutti difesi dall'avvocato Fausto Bruzzese. Con loro anche i commercialisti Agostino Donato Clausi, difeso anche lui da Bruzzese, e Mario Mazzotti (assistito dal legale Franco Beretti) per i quali la Procura aveva chiesto rispettivamente 5 anni e 2 mesi di condanna e 4 anni e 2 mesi. Le motivazioni della sentenza sono attese entro 90 giorni.

Foto © Imagoeconomica

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