Il procedimento disciplinare davanti al Csm a carico di Stefano Fava, ex sostituto pm a Roma e oggi giudice a Latina, avviato nell'ambito dell'inchiesta sulle nomine alle Procure, è stato sospeso. La difesa del magistrato ha infatti presentato istanza di ricusazione nei confronti del presidente della Sezione disciplinare David Emini (in foto) e del consigliere Giuseppe Cascini. Lo ha spiegato, nel corso dell'udienza odierna, la relatrice Paola Braggion. La togata specifica che poiché Cascini si è già astenuto nei giorni scorsi come componente del Collegio disciplinare (sostituito in udienza da Nino Di Matteo), l'istanza di ricusazione pende solo nei confronti del presidente Ermini. In attesa che venga convocato un Collegio ad hoc per decidere se accogliere o meno l'istanza (a presiederlo ovviamente non potrà essere Ermini) il procedimento a carico di Fava è stato sospeso. A presiedere il Collegio ad hoc dovrebbe essere il consigliere laico supplente della Sezione Disciplinare Fulvio Gigliotti. L'imputazione per Fava è di aver mancato ai doveri di imparzialità, correttezza, riserbo ed equilibrio nell'esercizio delle funzioni, quale magistrato in servizio presso la Procura della Repubblica di Roma, con funzioni di sostituto. L'accusa è aver esposto a Luca Palamara i contenuti di una nota trasmessa al Csm e di avergli consegnato alcuni allegati "pur nella consapevolezza che sarebbero stati utilizzati dal suo interlocutore per gettare discredito" sull'allora Procuratore Capo di Roma Giuseppe Pignatone e sul suo aggiunto Paolo Ielo.
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Csm: sospeso procedimento disciplinare Fava per ricusazione Ermini
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