Assoluzione "per non aver commesso il fatto". E' questa la decisione del Tribunale di Roma a conclusione del processo nei confronti di Monsignor Gaetano Bonicelli, ex arcivescovo di Siena, finito sotto processo con l'accusa di riciclaggio per la gestione di alcuni conti allo Ior.
Elemento emerso nel corso delle indagini è che le operazioni finite sotto osservazione della Procura recavano firme di Bonicelli false. Una circostanza che lo scorso febbraio era stata riconosciuta dal Tribunale del Vaticano attraverso una perizia calligrafica, portando all’archiviazione del caso già lo scorso febbraio. Lo stesso è avvenuto nel procedimento davanti ai giudici italiani, determinando l’assoluzione con formula piena.
Rispetto alle accuse mosse nei suoi confronti lo stesso Monicelli aveva spiegato che per quei conti, risalenti agli anni Cinquanta, potevano intervenire anche due delegati. E poi ancora aggiungeva: "Io non ho fatto altro che spendere il denaro per le varie opere all’estero, e per il resto ho eseguito dei normali bonifici di cui sono documentati tutti i passaggi e di cui ci sono le ricevute. Anzi, ho spostato il denaro dallo Ior a una banca italiana e ci ho anche pagato le tasse".
L’anziano prelato (96 anni), difeso dagli avvocati Arianna Dutto e Giovanni Amorosi, oggi vive nel santuario di Stezzano (Bergamo), dove si è ritirato dopo aver lasciato gli incarichi pastorali.
A dare la notizia dell'assoluzione, avvenuta il 13 novembre scorso, sono stati gli stessi legali e, come riportato su Avvenire, ha commentato in maniera positiva l'esito: "Sono felice. In coscienza sapevo di non aver commesso mai nulla di illecito, ma vederlo riconosciuto dalle sentenze mi fa stare ancora più sereno".
Foto © Imagoeconomica

Ior, Monsignor Bonicelli assolto dall'accusa di riciclaggio
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