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La misura di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso 22 settembre dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di Marco Di Lauro, arrestato nel marzo 2019 dopo circa 15 anni di latitanza, è stata confermata dai giudici del Tribunale del Riesame di Napoli.
La misura era stata adottata contro il boss mafioso in quanto ritenuto il mandante dell'omicidio di Ciro Maisto, ucciso nella villa comunale nel quartiere di Secondigliano, a Napoli, il 6 agosto 2008 nei pressi del rione Dei Fiori, meglio conosciuto come il Terzo Mondo roccaforte del clan Di Lauro.
Per gli inquirenti, Di Lauro avrebbe deciso l'omicidio di Maisto perché aveva messo in discussione la leadership del clan, in quel momento storico rappresentata proprio dal figlio di Paolo.
Il sostituto procuratore della DDA Maurizio De Marco, durante l'udienza odierna, ha consegnato ai giudici le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Salvatore Tamburrino, che fino al momento del suo arresto avvenuto dopo l'omicidio della moglie, era stato un uomo fidato di Marco Di Lauro.

Foto © Imagoeconomica

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