Hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere tutti i 20 fermati nel blitz dei carabinieri contro il clan mafioso di Borgo Vecchio. Comparsi davanti al gip per la convalida del provvedimento e l'interrogatorio di garanzia boss, gregari, estortori del clan hanno scelto di rimanere in silenzio. Per tutti il pm Amelia Luise ha chiesto, oltre alla conferma del fermo, la custodia cautelare in carcere. Il giudice scioglierà la riserva prossimamente. L'inchiesta ha potuto contare sulla collaborazione di 14 vittime del racket che, spontaneamente, hanno presentato denuncia. Ricostruiti gli organigrammi del clan al cui vertice è il boss Angelo Monti, già condannato per associazione mafiosa. Dalle indagini erano emersi gli interessi del clan che, oltre a taglieggiare commercianti e gestire il traffico di droga con la Campania, era in grado di controllare i gruppi di tifosi ultras del Palermo e i comitati organizzativi delle feste rionali, imponendo i cantanti che si sarebbero dovuti esibire e costringendo i commercianti a sovvenzionarne le esibizioni.
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Blitz al Borgo Vecchio: boss ed estortori restano in silenzio davanti al gip
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