di AMDuemila
L’ex procuratore aggiunto di Palermo all'AdnKronos: “Dal sacrificio dei giudici non è cambiato niente”
"Tutti chiedono perché Di Matteo non abbia denunciato prima quanto accaduto nel giugno 2018 con il ministro della Giustizia Bonafede, ma non lo aveva mai convocato nessuno e non aveva altro modo, essendo stata presentata la vicenda in modo distorto. Esattamente come accadde nel 1988 con Paolo Borsellino. Purtroppo dal sacrificio di Borsellino e Falcone non è cambiato niente...". Sono parole amare quelle dell’avvocato Antonio Ingroia. L’ex procuratore aggiunto di Palermo, intervistato dall’agenzia AdnKronos, è tornato sulla vicenda della mancata nomina al Dap di Nino Di Matteo, carica poi affidata dal ministro della giustizia Bonafede a Francesco Basentini, che qualche giorno fa ha rassegnato le dimissioni a seguito delle polemiche che lo hanno riguardato per la cattiva gestione delle patrie galere. "Era l'estate del 1988 - ha ricordato Ingroia, che al tempo era molto vicino al giudice assassinato in via d’Amelio - Paolo Borsellino procuratore a Marsala sa che Falcone è prigioniero del modo burocratico in cui si fa lotta alla mafia a Palermo da quando Antonino Meli è stato preferito allo stesso Falcone come capo dell'ufficio istruzione e quindi del pool antimafia. Incontra due giornalisti e denuncia il calo di tensione nella lotta alla mafia da parte dello Stato. Scoppia un putiferio. Ma è Borsellino che viene accusato per avere fatto la denuncia in una sede non istituzionale, e rischia il procedimento disciplinare, mentre Meli rimane al suo posto e tutto finisce in una bolla di sapone". "Oggi Nino Di Matteo non viene forse accusato della stessa accusa, per essere intervenuto in una trasmissione televisiva invece che nelle sedi istituzionali perdendo di vista il vero tema cioè, il calo nella lotta alla mafia con la scarcerazione di quasi 400 mafiosi a causa di una circolare uscita dal Dipartimento ministeriale dove è stato scelto qualcuno meno titolato di lui?”, si è chiesto l’avvocato. "Di Matteo accusato di avere usato sedi improprie e il Ministro che lo ha scartato rimane al suo posto - ha detto ancora l'ex magistrato che ha rappresentato l'accusa con Di Matteo nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia - È cambiato qualcosa a quasi 30 anni dal sacrificio di Borsellino e Falcone? Molto amaramente dobbiamo ammettere di no".
(15 Maggio 2020)
Foto © Shobha
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