Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di AMDuemila
Gli avvocati: "Ennesima dimostrazione di come lo Stato agisce affinché non avvenga risarcimento"

Si prolunga l'infinita battaglia civile dei familiari delle vittime della strage di Ustica. Lo Stato si è opposto all'esecuzione del pignoramento di 2 milioni e duecentomila euro che la sentenza della corte di appello di Palermo, passata in giudicato, aveva stabilito come risarcimento nei confronti di cinque familiari di 5 vittime della strage aerea di Ustica il 27 giugno '80: Giovanna Lupo e i figli Antonietta, Giuseppe, Vincenzo, e Carlo Parrinello. Uno degli avvocati dei familiari, Vanessa Fallica, ha dichiarato trattarsi dell'"ennesima dimostrazione di come lo Stato, che da un lato riconosce il risarcimento del danno, dall'altro agisce affinché ciò non avvenga". La corte di appello nel 2017 aveva riconosciuto ai familiari il risarcimento da parte dei ministeri della Difesa e dei Trasporti in quanto responsabili dell'omessa vigilanza che avrebbe causato la tragedia: in molte sentenze veniva riconosciuto l'abbattimento da parte di un missile o una collisione in una scena militare. Lo Stato si era opposto al pagamento deciso dalla corte di appello ritenendo che le somme dovessero essere compensate con quelle che i familiari percepiranno sotto forma di assegno vitalizio. E per questo i legali dei familiari avevano chiesto il pignoramento delle somme dei ministeri in possesso delle Poste italiane e alla società Difesa servizi. Il giudice dell'esecuzione di Roma ha sospeso il pignoramento ritenendo che nella sentenza ci sarebbe un contrasto tra la motivazione e il dispositivo redatti dalla corte di appello obbligando i familiari a promuovere un nuovo giudizio affinché "venga interpretata la sentenza".
Tutto questo, ha aggiunto il legale, comporterà una ulteriore attesa che seguirà i tempi della giustizia civile: almeno tre anni. "Alcuni familiari - ha affermato l'altro avvocato Fabrizio Fallica - che non hanno ancora percepito un solo euro di risarcimento sono costretti ad affrontare le spese del nuovo giudizio".

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos