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Milano. "Abbiamo avuto nel corso di questi 10 mesi una caduta di doveri di comportamento dei magistrati. Ma la reazione dell'istituzione nel suo complesso e della sezione disciplinare in particolare è stata particolarmente ferma". A dirlo è il presidente della II Sezione Penale presso la Corte suprema di Cassazione e membro togato del Consiglio superiore della magistratura, Piercamillo Davigo, durante il suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario di Milano. Un discorso durante il quale non c'è stato alcun riferimento allo scontro con gli avvocati sulla prescrizione. Sono "i dati" secondo il magistrato a dimostrare una tesi opposta rispetto a quella che circola su una "giustizia domestica e come tale indulgente": "Sono state iscritte 5 rimozioni dall'ordine giudiziario e 13 sospensioni cautelari: riferito al ridotto numero di magistrati che c'e' in questo Paese e' un segno di assoluta fermezza", ha fatto notare. "Tralascio i numeri sulle sanzioni disciplinari minori - ha proseguito Davigo - limitandomi a ricordare che in base al testo unico della dirigenza in magistratura la sanzione della censura per fatti commessi negli ultimi 10 anni rende inidonei per ricoprire uffici direttivi o semi direttivi. Si tratta insomma di una giustizia estremamente rigorosa", anche con se stessa. Anche perche' "l'indipendenza della magistratura implica soprattutto e prima di tutto il comportamento corretto da parte dei magistrati" ha concluso Davigo, che si è detto infine certo che il Consiglio superiore della magistratura sta "facendo del suo meglio".

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