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Prato, mancava traduzione di un centinaio di intercettazioni
Prato. Risolto il problema dell'interprete di un particolare dialetto della Cina al processo 'China truck' che davanti al collegio del tribunale di Prato, presieduto dal presidente Francesco Gratteri, vede imputato Zhang Naizhong, 'il capo dei capi' delle triadi in Europa - come lui stesso si definiva mentre era intercettato - e altri otto imputati. Tutti cinesi, sono ritenuti responsabili di una sanguinosa guerra fra bande originatasi nella città toscana, durata anni ed estesasi alla Francia, per il controllo di contraffazione, estorsioni, droga, gioco d'azzardo, prostituzione, sfruttamento di migranti clandestini e controllo dell'attività di trasporto su gomma
delle merci cinesi tra Prato e tutta Europa. Il processo era stato rallentato dalla necessità di tradurre un centinaio di intercettazioni telefoniche dove gli indagati parlavano il dialetto 'fuqing', uno di quelli diffusi nella regione del Fujian, da cui provenivano. Oggi ha giurato davanti al tribunale un nuovo perito - una donna cinese - diverso da quello incaricato in precedenza che era un interprete di madrelingua araba il quale si sarebbe avvalso di collaboratori cinesi. La scelta aveva sollevato qualche perplessità tra le parti ed è stata superata. Non è facile, si commenta in ambito legale, trovare un interprete di dialetto 'fuqing' rispetto, per esempio, al mandarino, lingua maggiormente parlata in Cina. Nel giro di un mese saranno disponibili le traduzioni delle conversazioni mancanti. Il processo riprenderà il 14 giugno e, dopo, il 14 ottobre, sempre al palazzo di giustizia di Prato dopo che le prime udienze si erano tenute all'aula bunker di Firenze.

ANSA

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