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mafia capitaleLa requisitoria del pm Paolo Ielo alla vigilia della richiesta di condanna per i 46 imputati del maxiprocesso
di Federica Angeli
"Perché Salvatore Buzzi, che si professa uomo di sinistra, doveva pagare Gianni Alemanno? Su questo aspetto il silenzio assordante di Buzzi racconta tutto e ancora una volta ne dimostra l'inattendibilita. Oltre al fatto che difenda i suoi amici". Siamo alla vigilia della richiesta di condanna per i 46 imputati del maxiprocesso Mafia Capitale. Nell'aula bunker alla sua 203esima udienza il procuratore aggiunto Paolo Ielo parla delle dazioni di denaro destinate all'ex sindaco di Roma, la cui posizione è stata stralciata dal maxi-processo 'Mafia Capitalè ed è attualmente all'esame dei giudici della seconda sezione penale del tribunale per i reati di corruzione e finanziamento illecito. Riferendosi a soggetti che il presidente della cooperativa '29 giugnò ha detto di aver retribuito, non risultando però credibile, il magistrato ha aggiunto: "Perché altri che sono stati pagati non sono in questo processo? Per un motivo molto semplice: il rigore che si é seguito nel lavoro probatorio. I processi si fanno con le prove, quelle vere, non si fanno con le suggestioni".

Ancora: dalle intercettazioni emerge come "le somme di denaro si ripartissero in rapporto alla quota di partecipazione all'affare e si pagasse solo dopo l'affidamento. Il nesso è eloquente e indiscutibile: l'insieme delle prove è un karaoke della corruzione". Paolo Ielo e il pubblico ministero Luca Tescaroli analizzano le posizioni singole di tutti gli imputati. Uno per uno.

"Le sembra normale che in Ama si sposti il termine finale di una gara perché i partecipanti
non avevano raggiunto un accordo? Questo è accaduto signor Presidente in un ufficio della pubblica amministrazione con la benedizione di Fiscon".
 
Quanto a Panzironi "siamo oltre ogni prova. L'ho messo a stipendio, dice Buzzi e questo significa che è a libro paga come questa procura ha di fatto accertato. Tangenti e dazioni continue che finivano alla Fondazione Nuova Italia di Alemanno di cui lo stesso Panzironi è factotum".

roma.repubblica.it

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