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Ex pm, non poteva non conoscere il magistrato
Palermo. "L'ex ministro Mancino definisce temeraria la mia tesi secondo cui l'attendibilità delle dichiarazioni di Massimo Ciancimino va valutata caso per caso, a seconda se le dichiarazioni sui singoli fatti siano state o meno riscontrate. Sul punto mi limito a ricordare che la cosiddetta 'attendibilità frazionata' di testimoni e collaboratori di giustizia è stata più volte autorevolmente ribadita dalla Cassazione". Lo dice in una nota l'avvocato Antonio Ingroia, ex pm della procura di Palermo. "Continuo invece a ritenere davvero temeraria, o meglio spudorata, la pretesa di Mancino - aggiunge - di essere creduto quando dice di non ricordare di avere incontrato e stretto la mano a Paolo Borsellino perché non lo conosceva 'fisicamente', visto che l'incontro è avvenuto il primo luglio '92 quando era ministro dell'Interno e le foto di Borsellino erano sulle prime pagine di tutti i giornali nel momento in cui, a poche settimane dalla strage di Capaci, era considerato il naturale successore di Falcone e vittima predestinata a essere uccisa della mafia, come puntualmente accadde poco dopo”.

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