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schirripa rocco pp c ansaGip convalida fermo, 'appoggi per fuga in Spagna'
Milano. Rocco Schirripa, accusato di essere l'esecutore dell'omicidio del 1983 del procuratore di Torino Bruno Caccia e finito al centro di un errore procedurale della Procura di Milano, resta in carcere. Lo ha deciso, convalidando il fermo e disponendo la misura cautelare, il gip di Milano Stefania Pepe che ha messo in luce nell'ordinanza, come rilevato anche dal pm Marcello Tatangelo, il pericolo di fuga. Come si legge negli atti, infatti, l'uomo può disporre "di solidi appoggi" in Spagna per fuggire.
L'errore procedurale degli inquirenti della Dda milanese, che non avevano chiesto la riapertura delle indagini non essendo a conoscenza di un precedente fascicolo archiviato a carico dell'uomo, ha portato all'azzeramento, due giorni fa, del processo in cui Schirripa era già imputato. Il giorno prima, però, sono state riaperte le indagini, e dopo un'ordinanza di scarcerazione emessa dalla Corte d'Assise, è arrivato subito un fermo del pm per il panettiere con richiesta di carcere. Istanza accolta oggi.

ANSA

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