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riina salvatore big3Il boss ha ancora contatti con 'corleonesi'
di AMDuemila
Roma. L’ex capo della cupola mafiosa Totò Riina ha tuttora una "elevatissima pericolosità sociale" e la "capacità" di "mantenere i contatti con la cosca mafiosa di appartenenza", quella dei sanguinari stragisti 'corleonesi'. Lo evidenzia la Cassazione nella sentenza depositata il 12 maggio e così conferma il carcere duro per l'ex capo di Cosa Nostra proprio in ragione dei rapporti mai recisi e tuttora in corso con il suo clan che a Corleone ha la 'roccaforte' e continua a tributargli 'rispetto'. Tutto questo sembra essere testimoniato dall’episodio dell'inchino della processione di San Giovanni Evangelista avvenuto la scorsa domenica davanti alla casa del boss mentre la moglie Ninetta Bagarella era affacciata al balcone.
La Suprema Corte ha quindi respinto il reclamo di Riina contro l'ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma, che il 18 aprile 2014 aveva convalidato il decreto del carcere duro emesso dal Guardasigilli il 26 novembre 2013. Il decreto prorogava l'applicazione del 41 bis. Per i supremi giudici il provvedimento "dà conto, esponendo una copiosa serie di precisi riferimenti ai dati desumibili da tutti gli atti disponibili, della specifica valutazione circa la elevatissima pericolosità sociale del Riina e, con un ragionamento adeguato, perviene, in considerazione della mancanza di elementi significativi atti a denotare il venir meno della capacita' del detenuto di mantenere i contatti con la cosca mafiosa di appartenenza, alla conclusione del carattere attuale di tale capacità e quindi della permanenza dei presupposti per l'applicazione" del 'carcere duro'. Per questo il ricorso dell’ex boss di Cosa nostra è stato dichiarato "inammissibile" con condanna a pagare mille euro alla Cassa delle Ammende.

Fonte ANSA

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