Reggio Emilia: tra imponenti misure di sicurezza ieri nuova udienza del processo Aemilia a Bologna per gli imputati che hanno chiesto il rito abbreviato
Bologna. Al processo degli imputati di Aemilia che hanno chiesto il rito abbreviato e che è alle battute conclusive, è il giorno di Giuseppe Giglio - accusato di essere uno degli organizzatori dell’associazione di tipo mafioso individuata dalla Dda di Bologna radicata in Emilia e indipente dalla Calabria - il "pentito" della cosca che ha formalizzato la richiesta di essere interrogato dal gup Francesca Zavaglia. Il difensore ha annunciato di aver chiesto di produrre i verbali depositati con le prime dichiarazioni rese da Giglio.
Bisogna vedere se potranno essere utilizzati e cosa deciderà il giudice. E molte delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia e imputato riguardano anche altri imputati nello stesso procedimento.
Il processo in abbreviato dovrebbe esaurirsi entro il 22 aprile, quando sono attese le sentenze di primo grado. Poi, in una sorta di staffetta, prenderà veramente il via anche il processo per dibattimento a Reggio Emilia.
Dal 20 aprile, entrerà ufficialmente nel vivo il procedimento nell’aula bunker allestita appositamente nel cuore del palazzo di giustizia. Questo, però, è un processo a porte aperte, con una sfilata di testimoni che non si esaurirà tanto in fretta: c’è chi prevede che avrà durata almeno biennale. Di certo, a Reggio Emilia il presidente Francesco Maria Caruso ha fissato udienze sino a settembre per il processo che dovrà andare a fondo al fenomeno ’ndrangheta in Emilia e a Reggio.
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In foto: l'ingresso dei detenuti all'udienza
Aemilia, il ''pentito'' Giuseppe Giglio parla in aula
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