L’associazione chiede intervento Csm per offesa alla memoria di Falcone
E' proprio vero: “Ciò che non è provato non esiste”.
Ha proprio ragione il PM Onelio Dodero a vivere con ironia e distacco la sua funzione. Ci piacerebbe tanto che anche altri Magistrati sapessero vivere la funzione di garanzia con tanta soavità e non chalance da non farsi irretire dalle logiche complottiste che pure tanto piacciono agli italiani, quale che sia la natura dei crimini da indagare.
Ma a noi, complottisti della prima e dell'ultima ora, non piace proprio questo ironizzare del Magistrato sui Servizi, sulla Spectre e su Paperinik (responsabili forse di aver sparso reperti attorno al luogo dell'attentato?), mentre altri cercano di capire la reale dinamica di una strage efferata, mentre si cerca di arrivare alla Verità ultima ed Unica (come è sempre della Verità) per la morte di un Magistrato di sua moglie, e di tre uomini della loro scorta. Anzi un simile ironizzare ci offende e ci fa sentire umiliati, in un Paese nella cui dignità non vorremmo perdere fiducia, nonostante tutto, nonostante tutti.
Perché noi pratichiamo un esercizio “infame” per alcuni che è quello della memoria, per cercare di non cadere nell'oblio che ci rende privi di radici e ignoti a noi stessi. Una memoria attiva e che si attiva, alimentata da passione civile e responsabilità sociale e politica, in ogni circostanza e contro chiunque sia. “Opportune ed inopportune”.
Ci ricordiamo infatti di un altro Magistrato che, tracciando le orme sulle quali lo avrebbe oggi emulato il PM Do”n”dero, ha parlato di fantascienza e fantapolitica in un processo che vedeva imputati dei Generali dell'Aeronautica.
Il MIG sulla Sila caduto giorni prima della sua individuazione? Falso e insostenibile. I tracciati radar non consegnati? Un esercizio di pura fantapolitica. Così scriveva l'estensore di quella pilatesca sentenza.
Dimenticava il magistrato che appena nel 1999 era stato il Capo di Stato Maggiore della Aeronautica, davanti alla Commissione “Stragi”, a confessare “Ammetto che il MIG possa aver volato ed essere precipitato qualche giorno prima di quanto abbiamo sempre sostenuto” e così via in un crescendo poderoso in cui alla fine aveva motivato la reticenza di fronte ai Parlamentari (ma senza mai riferire di reticenze ai Governi, quasi a certificare che essi fossero complici con quelle reticenze) era dovuta al fatto che “il Parlamento in una sua larga composizione rappresentava, per noi - sottolineava il Generale Arpino -, il nemico” (cioè il PCI e l'URSS).
Tutto questo non è bastato a quel Magistrato non tanto per assolvere (diritto assoluto del Magistrato pervenuto ad un libero e profondo convincimento personale) quanto per aver motivato quel convincimento su presupposti falsi e smentiti dai fatti documentati, come si rileva dalla sentenza ordinanza di rinvio a giudizio del Giudice Priore ove a pag 70 si legge di un verbale di sequestro dei nastri di Marsala che è a dir poco allucinante.
Come oggi non bastano a Do”n”dero le confessioni di alcuni pentiti che portano pericolosamente vicino lo Stato ai suoi più feroci interpreti dell'Antistato: le cosche mafiose di Toto' Riina e compagni.
Accontentiamoci della manovalnza dice dunque il Giudice Do”n”dero e non andiamo a caccia di improbabili altarini istituzionali, che non esistono.
I tanti colleghi magistrati, che si sono formati alla scuola dei Falcone e dei Borsellino, dei Chinnici e dei Caponnetto, e che per questo si sono condannati ad una vita blindata e negata nelle sue ordinarie relazioni, forse non troveranno tempo neppure per sorridere delle boutade del loro collega, e neppure per indignarsi, impegnati come sono a inseguire proprio i riscontri probatori a quanto venga comunicato dai pentiti, anche se proprio a loro si rivolgeva il buon Do”n”dero quando lamentava “Ah si potesse presentare il conto di tutte le ore spese in questa indagine....” lasciando intendere che lui certamente saprebbe a chi contestare quelle spese e chiederne il risarcimento.
Niente di nuovo sotto il sole, caro Magistrato, noi ricordiamo che a Falcone e Borsellino furono opposte le spese di vitto ed alloggio nell'isola dove prepararono le conclusioni del Maxi-processo (e il conto fu elaborato ed opposto dai loro stessi colleghi) e ricordiamo che ai familiari di Emanuela Loi fu richiesto ed ottenuto il rimborso delle spese dei funerali, solo tardivamente restituite.
Eh si' noi siamo fatti così. Abbiamo il vizio della memoria lunga, della memoria per i particolari che a noi confermano scenari spesso indicibili, mentre al nostro Magistrato suggeriscono di poter parlare di Spectre e Paperinik pur di fronte alla memoria del Giudice Falcone.
Solo per questo, per avere in qualche misura offeso la memoria di un grande e vero Magistrato, il CSM dovrebbe forse aprire indagini disciplinari. Già ma parliamo dello stesso CSM che ritenne di non assegnare il ruolo di Procuratore Antimafia né a Falcone né a Di Matteo. Eh il vizio della memoria! Ricorderemo tra i tanti traditori delle speranze di primavere italiche contro la corruzione e la violenza mafiosa anche il Giudice Do”n”dero che si è meritato un posto d'onore. D'altra parte sebbene siamo già in Quaresima a Viareggio si continua a festeggiare il “Carnevale”. Vi pare poco?
Ah la memoria che viziaccio.
Associazione Antimafie "Rita Atria"
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