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macri annogiudiziarioUna situazione che sta spingendo le Marche verso due rischi: la criminalità organizzata e i reati dei colletti bianchi, come quelli di Banca Marche che “è una vicenda sottovalutata".
 di Raffaele Vitali
“Banca Marche? Il più grande scandalo dopo quelli di Sindona e Calvi”. “La criminalità cresce, altro che isola felice”. Le Marche rappresentate dal procuratore generale Vincenzo Macrì sono un pugno nello stomaco di chi pensa di vivere in un piccolo paradiso.

Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario ad Ancona, il procuratore capo ribadisce che “l'isola felice delle Marche è andata ormai alla deriva, molto lontano”. Parole dure che evidenziano “il forte deterioramento di ordine pubblico e sicurezza negli ultimi cinque anni”. Una situazione che sta spingendo le Marche verso due rischi: la criminalità organizzata e i reati dei colletti bianchi, come quelli di Banca Marche che “è una vicenda sottovalutata, che ha causato danni e altri ne provocherà all'economia marchigiana”.

Macrì ha criticato anche l'informazione: “L'attenzione di stampa, opinione pubblica, organi istituzionali e politici, non è stata all'altezza di questo disastro che è il più grave disastro bancario mai avvenuto in Italia dopo quelli di Sindona e di Calvi”. Il Procuratore attacca Banca d’Italia e Consob che non hanno vigilato sulle scelte degli ultimi anni, incluso l’aumento di capitale da 270milioni di euro del 2012.

Dalla banca è poi tornato alla criminalità, diretta da gang che commettono reati comuni in forma organizzata (droga, frodi informatiche, sfruttamento della prostituzione). A queste si aggiungono i tentativi di infiltrazione di sodalizi legati a soggetti appartenenti o contigui ad associazioni mafiose. Gruppi che operano in modo silenzioso, senza omicidi o sequestri, accaparrandosi appalti pubblici, riciclando denaro e facendo illecita concorrenza.

Che l’isola felice sia scomparsa lo dicono i numeri: usura (+74%) ed estorsioni (+18%). Macrì ha ricordato i sequestri per 150 milioni di euro condotti dalla magistratura, che ha dieci magistrati sotto scorta, contro gli zero di cinque anni fa, ma ha richiamato uffici giudiziari e Polizia giudiziaria a fare anche di più.

Tratto da: laprovinciadifermo.com

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