Roma. Si aprirà domani alle 9, nell'aula bunker di Rebibbia, la seconda udienza del maxi processo su Mafia Capitale. Durante il dibattimento verranno affrontate le questioni legate alla costituzione di parte civile in merito alle 54 istanze presentate lo scorso 5 novembre che vanno dal Comune di Roma, alla Regione Lazio, dalle tante associazioni antimafia a Confindustria, fino ai 37 rom del campo nomadi di Castel Romano. Dei 46 imputati nel processo saranno presenti in aula almeno una parte di quelli ai domiciliari e i detenuti nel carcere romano che avevano partecipato in videoconferenza all'apertura del processo: tra di loro l'ex amministratore delegato dell'azienda romana dei rifiuti (Ama) Franco Panzironi, e l'ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio Luca Gramazio. Saranno invece in video conferenza l'ex nar Massimo Carminati, ritenuto dai pm il principale artefice del mondo di mezzo, i suoi sodali Riccardo Brugia e Fabrizio Franco Testa, e l'imprenditore delle cooperative romane Salvatore Buzzi. Il primo è detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Parma. Mentre Brugia, Testa e Buzzi sono rispettivamente nei centri di detenzione di Terni, Secondigliano (Napoli) e Tolmezzo (Udine). La richiesta di trasferimento nel carcere di Rebibbia arrivata dai legali dei tre affinché potessero seguire dal vivo il procedimento è stata rigettata per motivi di sicurezza. All'interno del complesso, adiacente all'aula bunker, già teatro di processi storici come quelli su Ustica, P2, Brigate Rosse e via Poma è stata creata una struttura per i giornalisti: sono un centinaio, tra italiani e stranieri, quelli accreditati perseguire le udienze.
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