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saguto silvana 2di AMDuemila
Roma. Arriva il primo via libera alle richieste di trasferimento in altra sede per altri due magistrati coinvolti nell'inchiesta in cui è indagata per corruzione l'ex presidente delle Misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto  (sospesa dalle funzioni). Si tratta di Fabio Licata, che fu il vice della Saguto, e di Lorenzo Chiaromonte, indagati rispettivamente di concorso in corruzione e abuso d'ufficio. Nei loro confronti la Prima Commissione del Csm aveva avviato la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale, in seguito alla quale entrambi aveva richiesto di essere destinati il prima possibile ad altra sede.

Per Licata, accusato di aver adottato provvedimenti per aumentare i compensi dell'ingegnere Lorenzo Caramma, marito di Saguto e consulente di un amministratore giudiziario, la Commissione ha approvato il trasferimento solo per l'unica sede tra quelle indicate fuori dal distretto giudiziario di Palermo, quella di Messina. Diversamente per Chiaromonte, al quale è contestato di non essersi astenuto in una procedura nonostante ricorressero ragioni di opportunità è stato indicato il tribunale di Marsala. Ora, affinchè il trasferimento dei due giudici -che davanti al Csm hanno negato gli addebiti- diventi effettivamente operativo occorre attendere altri due passaggi: il sì di un'altra Commissione, la Terza, e quello del plenum di Palazzo dei marescialli.

Per Tommaso Virga, l'unico dei giudici coinvolti nell'inchiesta (per lui l'accusa è induzione indebita) a non aver chiesto il trasferimento "in prevenzione" giovedì prossimo invece la Commissione procederà al deposito degli atti. Un passo che prelude alle imminenti conclusioni della Commissione, che tra dieci giorni deciderà se chiedere al plenum il trasferimento d'ufficio o l'archiviazione.
La Commissione starebbe già maturando un orientamento favorevole all'archiviazione invece per il pm della Dda di Palermo Dario Scaletta, accusato di rivelazione di segreto d'ufficio, perche' secondo la procura di Caltanissetta avrebbe informato Licata e Chiaromonte della trasmissione da Palermo a Caltanissetta del fascicolo alla base dell'inchiesta. Davanti al Csm Licata ha negato di aver fornito alcun tipo di informazione, ricordando soltanto una riunione in procura in cui si parlò di quel procedimento. Una circostanza confermata oggi dal procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia, ascoltato dalla Commissione.

Nella giornata di giovedì è probabile che la Commissione faccia anche il punto sulla posizione del presidente della Sezione Misure di prevenzione del tribunale di Roma, Riccardo Muntoni, a cui Saguto avrebbe sollecitato la nomina di suo marito quale coadiutore nelle amministrazioni giudiziarie, nei suoi confronti la Commissione dovrebbe decidere se avviare anche nei suoi confronti la procedura di trasferimento d'ufficio.

Fonte ANSA

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