26 settembre 2013
La toga non è più quella del pm, ma quella dell’avvocato. E il processo è uno di quelli che conosce meglio, per averlo istruito: da stamane Antonio Ingroia torna nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo a occuparsi della trattativa Stato-mafia nei panni di legale di parte civile. Nel dibattimento, che da oggi riparte con la relazione introduttiva dei suoi ex colleghi Di Matteo, Del Bene e Tartaglia, il suo incarico sarà quello di sostituto processuale dell’avvocato Danilo Ammannato, che assiste l’Associazione familiari delle vittime della strage dei Georgofili, presieduta da Giovanna Maggiani Chelli. Collaborando con Ammannato, Ingroia potrà chiedere l’ammissione di testi, consulenti e documenti e potrà interloquire in ordine all’ammissibilità delle prove richieste dalle altre parti processuali. E se da due giorni Ingroia è anche il nuovo Commissario liquidatore di Sicilia e Servizi, società partecipata dalla regione siciliana, l’ex magistrato potrebbe affiancare anche l’avvocato Fabio Repici, come legale di parte civile della famiglia di Attilio Manca, il giovane urologo di Barcellona (Messina) che avrebbe curato il boss Bernardo Provenzano a Marsiglia, la cui morte ancora oscura è stata archiviata dalla Procura di Viterbo come suicidio.
Tratto da: Il Fatto Quotidiano
In foto: la strage di via dei Georgofili a Firenze
Ingroia farà l’avvocato per via dei Georgofili
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