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boccassini-ilda-web13 maggio 2013
Al via la requistoria del pm di Milano contro Silvio Berlusconi, imputato di concussione e prostituzione minorile. Il magistrato sottolinea che "sia Fede sia Mora" sapevano della minore età della ragazza marocchina il 14 febbraio 2010, quando l'hanno presentata all'allora premier. "Non ci sono dubbi che si prostituisse".

Nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore funzionava “un sistema prostitutivo organizzato per il soddisfacimento sessuale di Silvio Berlusconi“.  E ”non abbiamo dubbi che Ruby si prostituisse”. Lo afferma il pm Ilda Boccassini nella requistoria al processo sul caso Ruby in corso a Milano. La requisitoria arriva dopo lo speciale andato in onda ieri su Canale 5, tutto rivolto a dimostrare l’innocenza del proprietario di Mediaset. La prima parte della requisitoria è stata già illustrata in aula il 4 marzo dall’altro rappresentante della pubblica accusa Antonio Sangermano.

La requisitoria è iniziata con una disanima sulla normativa che riguarda la prostitituzione minorile – una delle imputazioni del Cavaliere, insieme alla concussione – nella quale il magistrato ha citato anche le modifiche approvate negli anni dei governi Berlusconi. “Prima di entrare nel merito delle imputazioni – ha detto Ilda Boccassini – volevo ribadire l’importanza della tutela del minore al punto che sono intervenute due leggi importanti, una nel febbraio 2006, la numero 38, e l’altra nel marzo del 2008, volute dal governo Berlusconi”.

Poi il procuratore aggiunto ha ripercorso la storia della minorenne marocchina Karima al Marough alias Ruby, tra denunce per furto e affidamenti a comunità. Emilio Fede, che conosce Ruby a un concorso di bellezza in Sicilia nel settembre 2009, “sa che la ragazza è minorenne“, afferma il pm, citando l’intercettazione in cui il direttore del Tg4 diceva che aveva “13 anni”. ’Possiamo credere che una persona che ha dedicato la sua vita e il suo credo a Berlusconi come Emilio Fede, non gli abbia detto che Ruby era minorenne?”, si è chiesa retoricamente.

Al “sistema prostitutivo”, ha sottolinato Boccassini, partecipavano sia ragazze che “esercitavano” la professione, spesso extracomuntarie, sia ragazze “di buona famiglia”. Tutte “volevano avvicinare il presidente del consiglio nella speranza di ottenere denaro o favori“, in particolare il lancio in programmi tv, “come spesso è avvenuto”. Ruby, così come le altre ragazzeche avrebbero preso parte ai festini a di Arcore, era alla ricerca del “sogno negativo italiano” e “avvicinò Berlusconi per ottenere denaro facile e possibilità di lavoro nel mondo dello spettacolo, così come le altre giovani”.

Alla vigilia dell’incontro con Berlusconi, Ruby mostra uno stile di vite e una disponibilità di denaro incompatibili con la sua condizione: “Non abbiamo dubbi che Ruby si prostituisse”, ha chiarito Boccassini. E la sera in cui arriva ad Arcore, sono presenti lo stesso Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, cioè quelli che il pm definisce gli organizzatori del “sistema prostitutivo organizzato per il soddisfacimento sessuale di Silvio Berlusconi”, imputati in un processo a parte. E’ il 14 febbraio 2010. Sia Fede che Mora “sono a conoscenza della minore età” di Ruby, afferma Boccassini. E’ la ragazza stessa che racconta di averlo confidato all’agente televisivo, avendo notato il suo “atteggiamento paterno”. E’ un punto cruciale del processo, perché Silvio Berlusconi ha sempre affermato di non sapere che la ragazza avesse meno di 18 anni, dato che lei raccontava di averne 24.

Tratto da: ilfattoquotidiano.it

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