25 marzo 2013
Palermo. "Nonostante fosse stato dato per imminente un incontro con il boss latitante Bernardo Provenzano, raccontato dal dichiarante Ilardo, l'allora colonnello del Ros Mario Mori decise di non intervenire. Ma non ha alcun senso logico ed è un'offesa per l'intelligenza prospettare la decisione del mancato intervento con un fatto di cautela o di diffidenza nei confronti di Ilardo". Lo ha detto il pm Antonino Di Matteo riprendendo, dopo una breve pausa la requisitoria del processo a carico del generale Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra per la mancata cattura di Bernardo Provenzano il 31 ottobre 1995 a Mezzojuso, nel palermitano. "Se fossero intervenuti avrebbero trasformato Pietro Ilardo nel più importante collaboratore di giustizia nella lotta a Cosa nostra", ha aggiunto Di Matteo.
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