Alla sbarra il boss Salvuccio Madonia, che nel nuovo troncone dell'inchiesta viene accusato di essere uno dei mandanti della strage. I familiari delle vittime si costituiscono parte civile. Presente in tribunale anche Salvatore Borsellino
31 gennaio 2013
Al via stamane a Caltanissetta l'udienza preliminare a carico dei sette indagati del nuovo troncone d'inchiesta per la strage di via D'Amelio. A sostenere l'accusa sono il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, e l'aggiunto Domenico Gozzo.
A fissare le date delle udienze, programmate fino al 2 febbraio, è stato il giudice di Caltanissetta David Salvucci, dopo la richiesta avanzata dalla Procura. I familiari degli agenti della scorta hanno presentato richiesta di costituzione di parte civile. Presente anche il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore, fondatore del movimento delle Agende rosse.
Davanti al gup il capomafia palermitano Salvatore Madonia, Vittorio Tutino e i collaboratori di giustizia Gaspare Spatuzza, Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Francesco Andriotta e Calogero Pulci. Madonia, Tutino e Spatuzza sono accusati di strage, gli altri di calunnia aggravata.
"Salvuccio" Madonia è considerato uno dei mandanti dell'attentato del 19 luglio 1992 in cui morirono il giudice Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Eddie Walter Cusina.
Tratto da: palermo.repubblica.it