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4 maggio 2012
Palermo. Un ex agente dei Servizi amico di Borsellino, Ninni Sinesio, «dopo la strage di via D'Amelio mi chiamò per chiedermi di incontrarci e nel corso di un incontro mi fece un sacco di domande sulle ultime indagini di Borsellino. Era insistente, voleva sapere se erano venuti fuori elementi sull'imprenditore agrigentino Salamone e sul ministro Mannino». Lo ha raccontato in aula il giudice Alessandra Camassa deponendo al processo Mori a Palermo. «Io non diedi troppo peso alla cosa - ha spiegato - ma mio marito (anche lui giudice ndr) si meravigliò di tutte quelle domande». Durante il pranzo, poi, Sinesio avrebbe spinto la Camassa a riferire delle rivelazioni fatte a Paolo Borsellino dal pentito Gaspare Mutolo sull'ex Sisde Bruno Contrada. «Quando finii di parlare - ha detto - Sinesio si alzò in preda a un attacco di tosse e andò in bagno. Mio marito mi disse: 'guarda che è andato a telefonare'». «Poi - ha concluso - seppi che Contrada era stato avvertito delle indagini a suo carico».

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