30 aprile 2012
Roma. La Corte d'Appello di Roma dovrà stabilire se debba essere ancora la seconda sezione del Tribunale penale a fare il processo che vede imputati d'abuso d'ufficio il consulente informativo Gioacchino Genchi e l'ex magistrato Luigi de Magistris, attualmente sindaco di Napoli. Il reato ipotizzato è quello di abuso d'ufficio. La difesa di Genchi, avvocati Ivano Iai e Fabio Repici hanno infatti ricusato l'intero collegio giudicante sostenendo che i giudici (Carmelo Rinaudo, presidente, Maria Concetta Gianniti e Chiara Boccola, giudici a latere), «nell'esercizio delle loro funzioni hanno indebitamente manifestato il proprio convincimento su fatti oggetto di imputazione». Inoltre, secondo i due penalisti, il collegio avrebbe espresso «parere sull'oggetto del procedimento fuori dall'esercizio delle funzioni giudiziarie, palesando anche attraverso i provvedimenti assunti al di fuori dei canoni di ordinarietà processuale, grave inimicizia nei confronti dell'imputato istante».
Gli stessi avvocati hanno preso un'altra iniziativa. Infatti hanno invitato il giudice a latere Maria Concetta Gianniti ad astenersi poichè nell'ambito di due indagini che vedeva Genchi presente come consulente del magistrato erano stati presi in esame tabulati telefonici riguardanti sia la stessa Gianniti, sia suo fratello. Alla base del processo contro Genchi e de Magistris c'è l'accusa, nell'ambito della vicenda 'Why not' di aver acquisito i tabulati telefonici di numerosi esponenti politici senza aver preventivamente chiesto la necessaria autorizzazione alle camere di appartenenza degli stessi politici. Il 25 maggio prossimo ci sarà una nuova udienza del processo e nel frattempo è possibile che la Corte d'Appello decida sulle istanze di ricusazione.

Adnkronos

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