27 aprile 2012
Torino. Libera parte civile al processo all'ndrangheta sul territorio piemontese: su questa ipotesi sta lavorando lo staff legale che segue con attenzione l' udienza preliminare apertasi ieri (proseguirà fino al 25 maggio) per 172 accusati di concorso in associazione mafiosa. Libera quattro mesi fa, infatti, prese la decisione di costituirsi parte civile, avviando il percorso necessario - a livello nazionale - per valutare la sussistenza dei requisiti legali necessari. «La presenza di Libera nel processo sarebbe significativa - spiega l'associazione - in quanto soggetto collettivo, espressione della società civile, che si pone a fianco di quanti sono stati lesi dall'attività mafiosa sul territorio piemontese, e quindi di quanti hanno deciso e decideranno di costituirsi parte civile». La referente di Libera Piemonte, Maria Josè Fava, si unisce, dunque, all'appello del presidente della Commissione Antimafia del Comune di Torino Roberto Tricarico che nell'annunciare la costituzione di parte civile del Comune di Torino, auspica che altri lo facciano. Dei 172 su cui il giudice è chiamato a decidere del rinvio a giudizio, 117 sono in carcere dal giugno 2010 quando i carabinieri, nel corso dell'operazione Minotauro.
ANSA