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20 aprile 2012
Reggio Calabria. Il pm Giuseppe Lombardo ha acquisito i documenti prodotti dalle parti civili che rappresentano il Comune di Reggio Calabria nella vicenda dell'immobile della cosca Condello che sarebbe stato occupato dai familiari del boss Pasquale Condello «Il Supremo» (arrestato nel febbraio 2008) anche dopo il sequestro e la confisca. Nel corso del processo 'Meta', dove da oggi il colonnello Valerio Giardina (ex comandante del Ros di Reggio Calabria) sta rispondendo alle domande delle parti civili e della difesa, il magistrato ha preannunciato che valuterà se rinviare gli atti in procura per la contestazione di falso ideologico. La questione è nata quando l'avvocato Megale, che rappresenta il Comune di Reggio Calabria, ha sostenuto di essere in possesso dei documenti che attestano che l'ente provvide nel 2006 allo sgombero dell'immobile. L'ufficiale dell'Arma ha invece insistito sul fatto che lo sgombero è avvenuto dopo il periodo indicato dall'ente. L'episodio era emerso nel corso delle precedenti udienze ed è già stato oggetto di critiche da parte dell'ex sindaco Giuseppe Scopelliti, oggi governatore della Calabria, che ribadì il corretto operato della sua amministrazione.

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