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22 febbraio 2012
Palermo. È atteso a minuti al Palazzo di Giustizia di Palermo il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo che oggi salirà sul banco dei testimoni al processo che vede imputato l'architetto Giuseppe Liga, indicato dagli inquirenti come l'erede del capomafia Salvatore Lo Piccolo. Lombardo era già stato citato nella scorsa udienza dai pm per spiegare i suoi rapporti con l'insospettabile architetto ma per impegni istituzionali lo scorso 8 febbraio non si è presentato all'udienza. Così, i pm lo hanno ricitato all'udienza di oggi dove, invece, verrà. Secondo l'accusa l'architetto, accusato di associazione mafiosa, avrebbe gestito il tesoro del clan di San Lorenzo e contemporaneamente era leader siciliano del Movimento cristiano dei lavoratori. Nel giugno 2009, durante la campagna elettorale per le europee l'architetto fu fotografato dai finanzieri della polizia valutaria mentre entrava a Palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione Siciliana. Nei mesi scorsi Lombardo si era presentato spontaneamente ai magistrati per spiegare i suoi rapporti con Liga. All'uscita, parlando con i giornalisti si limitò a dire: «Non ho nessuna dimestichezza politica con Liga». Ha confermato di averlo incontrato alla vigilia delle elezioni europee quando «il Movimento cristiano lavoratori e i suoi dirigenti mi hanno dato una mano. Nessun altro rapporto se si esclude la partecipazione a qualche convegno».

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