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Per il segretario generale nessuna correlazione con le proteste dei togati sulla riforma Nordio: “Lavoriamo con rigore”

Mettere in relazione le critiche della magistratura associata alla riforma con quanto accaduto è semplicemente assurdo”. A dirlo è stato il segretario dell'Anm, Salvatore Casciaro, intervenuto in merito alla trasmissione degli atti relativi alla denuncia sul caso Almasri al Tribunale dei Ministri, per precisare che non vi sia alcun legame tra questo tipo di procedura e le proteste che recentemente si sono levate in seno alla magistratura contro la riforma della giustizia promossa dal ministro Carlo Nordio. I magistrati “operano con rigore, professionalità e imparzialità - ha sottolineato il segretario dell'Anm, Casciaro -. Il loro lavoro non può essere ridotto a una questione di schieramenti o prese di posizione politiche. Il fatto che si discuta in modo critico delle riforme istituzionali non implica in alcun modo che il lavoro della magistratura sia guidato da intenti politici o da logiche di contrapposizione”.
Particolare rammarico è stato espresso da Casciaro riguardo al rischio di disinformazione derivante da certe dichiarazioni istituzionali. “Il fatto che ci possa essere una valutazione critica sulle iniziative di riforma costituzionale non ha alcuna attinenza con altro. Mi sembra disinformazione anche solo adombrare simili scenari e mi rincresce che dichiarazioni di questo tipo, non improntate al rispetto fra istituzioni, provengano da chi ricopre cariche istituzionali”. Dunque, l’accusa è chiara: alcune istituzioni starebbero alimentando una narrazione errata, insinuando scenari privi di fondamento. Per questo motivo, Casciaro ha precisato: “Si tratta di una comunicazione di avvenuta trasmissione degli atti al Tribunale dei Ministri, così dice la legge”. E ha aggiunto: “La comunicazione di avvenuta trasmissione degli atti al Tribunale dei Ministri è un atto dovuto, contemplato da una legge costituzionale che prevede che l'attività di indagine venga svolta dal Tribunale dei Ministri e non dalla Procura della Repubblica. Solo in caso di denunce manifestamente infondate e fantasiose ci potrebbe forse essere un margine ridottissimo di valutazione, ed evidentemente non è stato ritenuto un caso rientrante in quella tipologia”.

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