La Corte di Cassazione ha evidenziato un “vizio” giuridico nella sentenza emessa dal Tribunale di Milano nel febbraio 2023, che aveva assolto tutti gli imputati coinvolti nel caso Ruby ter. Tra gli assolti figuravano Silvio Berlusconi, deceduto nel giugno dello stesso anno, Karima El Mahroug e altre giovani, ex “olgettine" protagoniste delle serate di Arcore. Il processo ruotava attorno alle accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Secondo la Suprema Corte, il Tribunale milanese ha commesso un errore nel considerare le giovani come testimoni semplici nei processi Ruby di quasi tredici anni fa, quando invece, per gli indizi sui presunti versamenti ricevuti da Berlusconi, avrebbero dovuto essere indagate e ascoltate con l’assistenza di legali. Tuttavia, la Cassazione ha stabilito che la corruzione in atti giudiziari non poteva essere contestata alle ragazze prima che assumessero la qualifica di testimoni, avvenuta solo nel novembre 2011 con l’ammissione delle liste testi. Nelle motivazioni, contenute in 26 pagine, i giudici della sesta sezione penale sottolineano che il reato di corruzione non è configurabile prima dell’acquisizione della qualifica di pubblico ufficiale da parte delle testimoni. Pertanto, gli elementi indiziari utilizzati dal Tribunale di Milano sono stati giudicati "radicalmente inidonei" a sostenere qualsiasi accusa, poiché precedenti al novembre 2011. La Cassazione ha annullato senza rinvio le accuse di falsa testimonianza, ritenendole prescritte, ma ha disposto un nuovo processo d’appello per le altre imputazioni. Toccherà ai giudici di secondo grado ricostruire le condotte per verificare se vi siano stati atti di corruzione giudiziaria o se si possa parlare unicamente di reati unilaterali di induzione, esonerando le ex ospiti di villa San Martino da ogni responsabilità. Le motivazioni della Suprema Corte chiariscono anche che l’ex avvocato di Karima El Mahroug, Luca Giuliante, dovrà essere processato come imputato per corruzione attiva, in concorso con Berlusconi, per il presunto ruolo di intermediario nei pagamenti. L’unica posizione per cui il ricorso della Procura è stato dichiarato inammissibile è quella di Luca Risso, ex compagno di Ruby, accusato di riciclaggio. La sentenza offre un quadro dettagliato della stretta relazione giuridica tra la qualifica di testimone e il reato di corruzione in atti giudiziari, ridisegnando il percorso legale per le 22 persone coinvolte nel caso.
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