L'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è da martedì sera nel carcere di Rebibbia dopo essere stato raggiunto da un provvedimento di revoca dei servizi sociali che erano stati concessi dal tribunale di Sorveglianza. Alemanno è stato condannato in via definitiva a 1 anno e 10 mesi per l'accusa di traffico di influenze illecite in uno dei filoni della maxi inchiesta Mondo di Mezzo: era stato riconosciuto colpevole di aver favorito lo sblocco di pagamenti dell’azienda comunale Eur Spa in favore di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Il Tribunale di Sorveglianza aveva accolto l’istanza della difesa, permettendo ad Alemanno di svolgere lavori socialmente utili presso una struttura che accoglie ragazze madri, famiglie in difficoltà e vittime di violenze, con l’obiettivo di favorire il loro reinserimento sociale.
La decisione del tribunale di revocare i servizi sociali sarebbe legata, in base a quanto si apprende, a trasgressioni nel rispetto della pena alternativa. Alemanno, che stava scontando la pena lavorando presso il villaggio “So.Spe.-Solidarietà e Speranza” di suor Paola D’Auria ma, in particolare, si sarebbe sottratto al programma stabilito, giustificando la propria assenza con impegni che si sono successivamente rivelati falsi. Alemanno è stato trasferito nel carcere romano nella tarda serata di martedì 31 dicembre. Lui stesso si era presentato alla stazione dei carabinieri di Monte Mario che lo hanno poi accompagnato a Rebibbia. La condanna era diventata definitiva dopo la pronuncia della Cassazione. Per l'ex sindaco era caduta l'accusa di corruzione.
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