Rimane in custodia presso l’istituto penale minorile Riccardo Parrinello, unico minorenne coinvolto nel caso dello stupro di gruppo avvenuto il 7 luglio 2023 in un cantiere abbandonato al Foro Italico di Palermo. La Corte d’Appello, presieduta da Giovanni D’Antoni, ha respinto la richiesta di sostituzione della misura cautelare con gli arresti domiciliari. Parrinello è stato condannato in primo e secondo grado a otto anni e otto mesi di reclusione per violenza sessuale di gruppo aggravata. La decisione della corte si basa sul comportamento del giovane successivo all’arresto. Nella sentenza si legge che, durante un periodo precedente in cui era stato affidato a una comunità, Parrinello aveva mostrato atteggiamenti che dimostravano una mancata maturazione psicologica. In particolare, aveva utilizzato il proprio smartphone per intrattenere conversazioni autocelebrative riguardo al reato, senza alcun segno di pentimento. Questo atteggiamento aveva portato al ripristino della custodia in carcere, giudicata ancora necessaria per prevenire il rischio di reiterazione del reato. L’avvocato difensore Pietro Capizzi ha annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione per richiedere una revisione della sentenza e una diversa quantificazione della pena. La vicenda coinvolge anche altri imputati, condannati a pene variabili. Angelo Flores, accusato di aver registrato due dei tre video delle violenze, è stato condannato a sette anni di carcere, così come Gabriele Di Trapani, Christian Maronia ed Elio Arnao. Cristian Barone ha ricevuto una pena di sei anni e quattro mesi, mentre Samuele La Grassa, autore del terzo video ma non ritenuto responsabile di abusi materiali, è stato condannato a quattro anni, grazie al riconoscimento di attenuanti.
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