Dopo oltre 50 anni di carcere, Renato Vallanzasca, per il quale il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha disposto oggi il "differimento pena" per "incompatibilità col carcere" per le sue gravi condizioni di salute, sarà trasferito nei prossimi giorni, in regime di detenzione domiciliare, nella rsa dell'Opera della Provvidenza Sant'Antonio, in provincia di Padova. Struttura, che si occupa di malati di Alzheimer e demenza, individuata nei mesi scorsi dai legali del 74enne, gli avvocati Limentani e Muzzi, e che ha dato la propria disponibilità ad accoglierlo. Il trasferimento, da quanto si è saputo, avverrà nel giro di qualche giorno, al massimo anche entro un paio di settimane.
In particolare, spiega ad Askanews l'avvocato Corrado Limentani che difende Vallanzasca insieme al collega Paolo Muzzi, all'ex capo della banda della Comasina - attualmente detenuto nel carcere di Bollate - sono stati assegnati gli arresti domiciliari da scontare in una struttura di Padova specializzata nel trattamento di persone con decadimento cognitivo. "Sono assolutamente soddisfatto - commenta il legale -. Finalmente Vallanzasca potrà curarsi in una struttura in grado di garantirgli tutta l'assistenza di cui ha bisogno. Il carcere, nonostante lo straordinario impegno messo in campo personale medico, non è organizzato per fornirgli assistenza adeguata". Il trasferimento di Vallanzasca non sarà comunque immediato. "Bisogna prima effettuare tutta una serie di adempimenti burocratici e amministravi che richiederanno qualche giorno, al massimo un paio di settimane", chiarisce ancora l'avvocato Limentani.