"Moussa Sangare, l'uomo che ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni, era stato già denunciato per ben tre volte dalla madre e dalla sorella per maltrattamenti e violenza domestica. L'ultima volta a maggio scorso. L'uomo aveva anche minacciato di morte la sorella puntandole contro un coltello e viveva in una casa occupata dove i carabinieri hanno sequestrato un cartone-sagoma con sembianze umane utilizzato come tiro al bersaglio di coltelli". Così la deputata del M5S, Stefania ASCARI, in un post su fb. "È impensabile che una persona che aveva già dato simili e ripetuti segnali di pericolosità sociale fosse libera di muoversi, mentre i suoi familiari venivano abbandonati a loro stessi: i campanelli di allarme c'erano tutti e sono stati in gran parte ignorati. Le istituzioni, la comunità e il sistema di supporto sono rimasti inerti, incapaci di leggere i segnali di un disagio, forse psichiatrico, che andava ben oltre il semplice comportamento deviante. Depositerò un'interrogazione al Ministero della Giustizia affinché verifichi perché, nonostante gli appelli disperati della famiglia, nessuno sia intervenuto e si sia lasciato che la situazione degenerasse fino alla tragedia quando Moussa Sangare è uscito di casa con quattro coltelli e ha ucciso Sharon Verzeni. Per l'ennesima volta siamo di fronte a un femminicidio che poteva essere evitato e questo è imperdonabile", conclude.

Foto © Imagoeconomica

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