Il figlio Lorenzo Biagi: “Provo tanta rabbia, è un dolore che ovviamente non passa e non passerà mai del tutto”
L'ex brigatista Simone Boccaccini, condannato per l’omicidio di Marco Biagi (in foto) e Massimo D'Antona, è tornato in libertà. L’idraulico, dipendente del Comune di Firenze ed ex sindacalista delle Rdb, ora 64enne, è stato rilasciato dal carcere di Alessandria grazie a una riduzione della pena di 10 mesi e alla buona condotta. Per l’omicidio di Biagi sono stati condannati all’ergastolo Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma e Diana Blefari. Boccaccini, invece, è stato condannato complessivamente a oltre 25 anni di reclusione per aver partecipato all’uccisione di Biagi e di Massimo D’Antona, anche lui giurista, assassinato il 20 maggio 1999. Marco Biagi, giurista e docente universitario di Diritto del lavoro e Diritto sindacale, venne assassinato il 19 marzo 2002 sotto la sua abitazione a Bologna, da un commando delle Nuove Brigate Rosse, pochi mesi dopo la sospensione del servizio di scorta che gli era stato assegnato. L’ex brigatista Boccaccini era stato condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Bologna nel 2005. La sua pena è stata ridotta a 21 anni in Appello nel 2006 e poi confermata in Cassazione nel 2007. Nel 2005, tuttavia, Boccaccini è stato assolto dall’accusa di omicidio per la morte di Massimo D’Antona.
Il figlio di Marco Biagi: “Totale indifferenza verso un assassino”
“Totale indifferenza nei confronti di questo assassino. L’unica cosa che conta per me è andare avanti nella mia vita, con mio babbo sempre nel cuore”. Sono queste le parole che ha pronunciato Lorenzo Biagi, il figlio del professore ucciso dalle Brigate Rosse. “Mi provoca tanta rabbia - ha aggiunto - e provo tanta indifferenza anche per tutti gli altri assassini di mio padre”. La cui morte “è un dolore che ovviamente non passa e non passerà mai del tutto”.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Foto © Imagoeconomica
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