Assoluzione anche per D’Amico mentre Sonia Alfano, figlia del giornalista vittima di mafia, è stata condannata al pagamento delle spese legali
Olindo Canali nuovamente assolto “perché il fatto non sussiste”. A stabilirlo è la Corte d’appello di Reggio Calabria presieduta dal giudice Pietro Scuteri che ha confermato l’assoluzione in primo grado all’ex procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto.
L'inchiesta era nata una decina di anni fa dalle dichiarazioni del collaboratore Carmelo D’Amico che riferì di aver consegnato 50mila euro destinati a Canali, ma la promessa era di 300 mila, a seguito della presunta mediazione con il cognato del boss Giuseppe Gullotti, Salvatore Rugolo.
I giudici non hanno creduto alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia e hanno assolto anche lui dall'accusa di corruzione. Confermata dunque la decisione decisa dal Gup del tribunale reggino il 16 novembre 2022 contro la quale aveva presentato appello la procura e la famiglia Alfano. La figlia del giornalista Beppe Alfano, Sonia Alfano (candidata alle europee con Azione), è stata condannata al pagamento delle spese processuali. Due le ipotesi di reato contestate dall'accusa a Canali: la prima, riguardava l'attività che il magistrato svolse in relazione al primo processo per il triplice omicidio Geraci-Raimondo-Martino del 4 giugno 1993, avvenuto a Barcellona Pozzo di Gotto (Me); la seconda, altro caso di corruzione in atti giudiziari contestato, tra il 2008 e il 2009, in concorso con Salvatore Rugolo, Carmelo D'Amico e il boss di Cosa nostra Giuseppe Gullotti (che per la vicenda ha scelto un’altra strada processuale), relativa al maxi processo "Mare Nostrum" e all'indagine per l'omicidio del giornalista Beppe Alfano.
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