"La 'guerra mondiale a pezzi', porta a un mondo in pezzi". Lo ha detto Sergio Mattarella nella cerimonia di auguri di Natale e fine anno al Corpo Diplomatico accreditato a Roma, citando le parole di Papa Francesco. "La tragedia della seconda guerra mondiale spinse al cambiamento, al negoziato per un ordine internazionale che non fosse basato sul diritto del più forte" ha ricordato. Mentre ora "si innalzano muri, si attenta alla libertà di navigazione e di approdo. Per evitare di trasformarsi in conflitti di più ampie proporzioni, deve spingere a ricercare un fattore comune da cui riprendere le fila di un confronto che consenta una proficua riforma strutturale del multilateralismo. I pericoli di oggi hanno nomi diversi da quelli di ottant'anni fa, ma non sono meno temibili, e dovrebbero indurci ad agire, subito, insieme". "L'indebolimento del multilateralismo non poteva accadere in un momento peggiore, in cui tutte le sfide più grandi del ventunesimo secolo sono di carattere globale - ha sottolineato il Presidente - Dalle pandemie ai cambiamenti climatici, dalla sicurezza cibernetica al governo dell'intelligenza artificiale, dalla lotta alla povertà alla proliferazione nucleare, tutte le minacce a cui dobbiamo far fronte richiedono multilateralismo e cooperazione internazionale. Ci guardano i cittadini dei nostri Paesi, attenti a disuguaglianze e ingiustizie sociali, economiche, generazionali, di genere o etniche".
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Mattarella: ''Troppe crisi, rischiamo un mondo in pezzi''
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