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La "esigenza" di sequestrare il cantiere del "nuovo tratto della tangenziale di Novara" è relativa anche al "profilo dell'incolumità pubblica qualora l'opera, collaudata sulla base di dati non veri e/o di materiale non conforme alle prescrizioni normative, venisse aperta alla circolazione veicolare anche pesante". Lo scrive il pm della Dda milanese Silvia Bonardi nel decreto di sequestro d'urgenza eseguito dai carabinieri e dalla Gdf nell'inchiesta su un presunto traffico illecito di rifiuti, che ha riguardato anche l'area del Parco agricolo Sud di Milano. Il "materiale-rifiuto" proveniente dalla Immobiliare Cave Sabbia di Trezzano sul Naviglio, una delle due società al centro dell'indagine, scrive la Procura, è stato infatti "impiegato come sottofondo stradale". E anche "sotto il profilo ambientale", si legge ancora, "occorre scongiurare qualsiasi rischio". Tra gli indagati figura Marco Lavatelli, amministratore unico della Immobiliare Cave Sabbia che sarebbe stato anche in "rapporti di carattere professionale con" Pietro Paolo Portolesi, "soggetto con diversi trascorsi giudiziari". Il 53enne, presunto affiliato alla ‘Ndrangheta, era finito ai domiciliari lo scorso giugno in un'inchiesta della Dia e della Dda: una delle sue società si sarebbe infiltrata come "sito di conferimento delle macerie" nei lavori "in corso di esecuzione all'interno del cantiere per la realizzazione (anche) del villaggio olimpico per i Giochi invernali dell'anno 2026", ossia per le "opere connesse alla riqualificazione dello scalo ferroviario di Milano-Porta Romana".

Fonte: Ansa

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