3.500 euro per ciascun medico inviato da l’Avana in forza al personale sanitario calabrese
Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto (in foto), nel tentativo di ovviare alla carenza di medici negli ospedali calabresi, ha annunciato di aver siglato un accordo con il governo Cubano per rinforzare il personale sanitario con circa 500 medici provenienti dal territorio caraibico: “Fino a 497 medici arriveranno in Calabria all’occorrenza- ha dichiarato Occhiuto -. Già a settembre ne arriveranno 33.”
L’accordo siglato con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos (CSMC) e operativo dal mese di settembre, è stato presentato dallo stesso Occhiuto attraverso un videomessaggio pubblicato su Facebook: “Le capacità dei medici cubani, le loro qualità e l’esperienza sono conosciuti in tutto il mondo - ha spiegato Occhiuto -. I medici cubani sono un fiore all’occhiello del Paese caraibico, ed hanno già aiutato l’Italia durante i mesi più caldi della pandemia”. Roberto Occhiuto ha anche sottolineato che i primi medici ad arrivare sapranno già parlare l’italiano mentre, ai successivi, saranno somministrati dei corsi pensati per imparare al meglio e quanto prima la lingua italiana. Ad ogni modo, Occhiuto ha anche precisato che “a tutti i medici cubani sarà garantito l’affiancamento del personale sanitario italiano”.
All’origine della carenza di organico, ci sarebbe un sistema sanitario definito dallo stesso Occhiuto come “poco attrattivo" e capace di fare il pieno di assenze nei vari bandi indetti dalla Regione Calabria.
Per ovviare alla carenza di professionisti sanitari, la “Gazzetta del Sud online” fa sapere che la Giunta regionale calabrese, oltre a reclutare medici dall’Avana, sta provando anche ad ottenere il riconoscimento della Calabria come “zona disagiata” favorendo per questo un sistema di incentivi a beneficio di chi sceglie di svolgere la propria attività in ospedali e ambulatori presenti all’interno del territorio regionale.
Tornando al reclutamento dei medici dell’Avana, stando a quanto si apprende dalla statunitense Wired, la Regione Calabria verserà per ciascun operatore 3.500 euro lordi alla CSMC, ai quali vanno aggiunti altri 1.200 euro a titolo forfettario per le spese di mantenimento. Inoltre, la Regione si farà anche carico delle spese di formazione, di alloggio e di viaggio Italia-Cuba, il quale avverrà due volte l’anno e, conseguentemente all’embargo degli Stati Uniti, i pagamenti non potranno seguire l’intermediazione di istituti finanziari statunitensi, tantomeno in dollari.
Foto © Imagoeconomica
ARTICOLI CORRELATI
La buona Sanità in Calabria è soltanto un’utopia!
Emergenza Covid in Calabria, la situazione
Sanità Calabria, Gino Strada: ''Partiamo da Crotone, primo tassello''