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Dai magistrati congolesi “ampia collaborazione”. I sequestratori sembra non sapessero chi stavano sequestrando

Si è conclusa la missione dei Carabinieri del Ros in Repubblica democratica del Congo (Rdc) in relazione all'omicidio dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio, ucciso a Goma, nella zona del Parco del Virunga, il 22 febbraio dell'anno scorso, insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci. Durante la missione, avviata a inizio mese, è stata riscontrata una "grande disponibilità e ampia collaborazione" da parte della magistratura e degli investigatori locali nei sette giorni di lavoro comune, sottolinea in una nota la Procura di Roma precisando che il procuratore militare di Kinshasa ha "personalmente partecipato all'apertura e alla chiusura, martedì, dei lavori congiunti". Nel corso degli incontri - si legge - sono stati ascoltati, alla presenza di un difensore, i cinque soggetti arrestati dalle autorità locali per i fatti per cui procede anche la Procura di Roma. Nel corso della missione, ed in esito alle rogatorie della magistratura italiana, è stata inoltre consegnata copia degli atti di indagine raccolti dalla magistratura congolese, ed in particolare circa 40 video relativi alle condotte degli arrestati e ai sopralluoghi effettuati dagli stessi con i magistrati di Kinshasa, atti che costituiranno a breve la base per le valutazioni finali dell'ufficio dell'accusa in Congo. La Procura di Roma, dal canto suo, esaminerà, dopo le necessarie traduzioni, tutti gli atti trasmessi ed esaminerà i documenti video pervenuti e ciò anche alla luce degli elementi di prova raccolti direttamente dagli investigatori e dagli inquirenti in Italia.
Dall’attività investigativa si apprende che il gruppo di banditi che avrebbe tentato di rapire e poi ucciso Attanasio - versione che non convince il padre del diplomatico - non sapeva di avere preso di mira un convoglio diplomatico. In sintesi i banditi volevano mettere a segno, come già emerso nei mesi scorsi, un sequestro a scopo di rapina puntando vittime "bianche" per ottenere un bottino di 50 mila euro, scrive oggi il Corriere della Sera. I cinque cittadini congolesi sono stati interrogati, alla presenza di un avvocato, dai carabinieri del Ros che ieri hanno terminato la missione di sette giorni disposta dalla Procura di Roma. Secondo quanto ricostruito dalle autorità del Congo, il commando era composto complessivamente da sette persone e il capo Amos Mutaka Kiduhaye è attualmente ricercato. Nel corso della missione è stata consegnata agli investigatori italiani copia degli atti di indagine raccolti dalla magistratura congolese, ed in particolare circa 40 video relativi alle condotte degli arrestati e ai sopralluoghi effettuati dagli stessi con i magistrati di Kinshasa, atti che costituiranno a breve la base per le valutazioni finali dell'ufficio dell'accusa in Congo. Nell'indagine a Roma sono attualmente indagati Rocco Leone, vicedirettore del Pam, il programma alimentare dell'Onu e del suo collaboratore Mansour Rwagaza. Nei loro confronti l'accusa e' di omicidio colposo per non avere rispettato i protocolli di sicurezza nella preparazione della missione di Attanasio.

Foto © Imagoeconomica

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