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Tre dei dieci destinatari delle misure cautelari notificate oggi dalla Guardia di Finanza in quanto ritenuti dalla Dda di Napoli appartenenti a una banda di narcotrafficanti, percepivano anche il reddito di cittadinanza. Il sostegno, fino a poco tempo fa, veniva intascato anche dai restanti indagati. Grazie all'attività di intercettazione dei finanzieri del Gico-Goa di Napoli (sezione Gruppo Operativo Antidroga) avviata nel mese di marzo del 2019 nell'ambito di queste indagini antidroga, furono individuati, in tempi rapidissimi, i responsabili dell'agguato avvenuto a maggio in piazza Nazionale, a Napoli, che sarebbe potuto costare la vita alla piccola Noemi. Nelle conversazioni captate dagli investigatori della Guardia di Finanza, al lavoro per incastrare i narcotrafficanti presi oggi, emersero chiari riferimenti all'agguato e gravi indizi circa le responsabilità in quella vicenda dei fratelli Del Re (Armando, detto "a' pacchiana", e il fratello Antonio) risultati collegati alla malavita organizzata del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio. Quelle informazioni, sviluppate nell'arco di appena 40 giorni, in sostanza, consentirono agli inquirenti di individuare i due responsabili dell'agguato (i fratelli Del Re, poi sottoposti a fermo) e anche gli altri otto soggetti oggi destinatari delle misure cautelari. L'organizzazione criminale capeggiata dai fratelli Del Re, secondo la Dda, era una delle più attive nel traffico di stupefacenti nelle principali piazze di spaccio di Napoli e provincia. I rifornimenti avvenivano attraverso autovetture dotate di doppifondi. I successivi approfondimenti investigativi hanno portato anche al sequestro di oltre 3 chilogrammi di hashish e alla ricostruzione di linee di forniture di stupefacenti a favore di un sottogruppo operante a Cattolica, in Emilia Romagna.

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