Delitto commissionato dal presunto mandante per scongiurare il proprio omicidio
Omicidio, occultamento di cadavere, porto e detenzione di arma da fuoco, aggravati dal metodo mafioso ed in concorso. Questi gli elementi di colpevolezza a carico di O.C.M. 39 anni e C.F. di anni 46, per un caso di “Lupara Bianca” avvenuto nel 2014. Oggi, interessati da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, i due uomini, già presenti in carcere per altra causa, sono ufficialmente coinvolti nelle indagini riguardanti l’omicidio avvenuto ad Altamura.
Secondo l’accusa, i due arrestati, ritenuti appartenenti al clan D'Abramo - Sforza, avrebbero ucciso Angelo Popolizio, all’epoca dei fatti 28enne, dopo averlo prelevato dal circolo ricreativo in cui si trovava per portarlo in aperta campagna, luogo in cui si sarebbe consumato l’omicidio attraverso l’esplosione di diversi colpi di arma da fuoco. Dopo aver caricato il corpo senza vita di Popolizio in macchina, i due, lo avrebbero lasciato in custodia ad un uomo, componente della stessa organizzazione mafiosa e impegnato nello “smaltimento” del corpo, non consentendo per questo il ritrovamento dello stesso.
Le indagini, avvenute mediante osservazione e pedinamento, sono state agevolate anche dal supporto di alcuni collaboratori di giustizia che hanno contribuito ad individuare elementi necessari al prosieguo delle attività investigative.
La tesi che spiega il movente del delitto da parte del presunto mandante, si basa sul tentativo di scongiurare il proprio omicidio di cui il 28enne ne sarebbe stato l’autore su richiesta di un’altra fazione mafiosa.