I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito nella notte dodici misure di custodia cautelare nei confronti di un'organizzazione di spacciatori nel Comune di Borgetto, nella provincia palermitana.
Grazie a microtelecamere piazzate nelle vie dello spaccio, gli inquirenti sono riusciti a documentare centinaia di vendite di droga a Borgetto, diventato "l'hub della droga" nel Palermitano nei primi mesi della pandemia. I dodici indagati colpiti da misure cautelari firmate dal gip del tribunale di Palermo utilizzavano vedette in caso di arrivo delle forze dell'ordine, gestivano lo stupefacente a compartimenti stagni in modo da limitare le perdite in caso di sequestro e controllavano quotidianamente i movimenti dei carabinieri. Il gruppo di spacciatori non si è accorto delle telecamere piazzate dagli inquirenti che in sei mesi hanno immortalato centinaia di cessioni. Alcune a minorenni. Le indagini stanno continuando per risalire alla filiera di approvvigionamento dello stupefacente. Il gip del tribunale di Palermo su richiesta della procura ha disposto la misura degli arresti domiciliari per il capo del gruppo, per altri cinque pusher è scattato l'obbligo di dimora, mentre altri sei hanno l'obbligo di firma in caserma. Per tutti a vario titolo l'accusa è detenzione e spaccio di stupefacenti.
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Azzerato hub della droga nel palermitano: 12 arresti a Borgetto
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