Un'indagine della procura di Napoli Nord delegata ai carabinieri ha permesso di eseguire un decreto di fermo nei confronti dei tre soggetti ritenuti componenti della banda che a Casavatore ha rapinato il ristorante “Un posto al sole” lo scorso 9 ottobre, e probabilmente anche in altre rapine.
La notizia di quella rapina fece il giro del web in pochissimo tempo a seguito della pubblicazione del video (registrato grazie alle telecamere di servizio del locale) in cui i rapinatori armati anche di kalashnikov passavano tra i tavoli - alla presenza anche di bambini - per razziare quanto possibile oltre all'incasso del locale.
I destinatari del decreto di fermo sono il 20enne Marco Giardino, incensurato del quartiere Secondigliano; Antonio Silvestro, 32 anni, (anche lui di Secondigliano); e Salvatore Di Matteo, 20enne napoletano dei Quartieri Spagnoli. Silvestro è un uomo del clan Di Lauro e fu arrestato nel giugno del 2013 nella maxi-retata che portò in carcere 103 persone nell'area Nord di Napoli. Dalle indagini è inoltre emerso che il gruppo era in possesso di armi da guerra, come i mitragliatori kalashnikov, che non sono state ancora trovate. Sono quattro le rapine che i carabinieri ritengono siano riconducibili al gruppo.
Ora, i tre devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine aggravate e svariate tentate rapine. Per gli inquirenti, quella che agiva sul territorio del Napoletano era una organizzazione stabile che si serve anche di armi da guerra e che nel giro di pochi giorni ha organizzato diversi “colpi”, poi sventati proprio dalla presenza dei carabinieri sul territorio.
Napoli: fermati 3 componenti ritenuti responsabili di rapina in ristorante
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