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La Polizia di Stato di Torino coordinata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni nell'ambio dell'operazione denominata "Meet Up" ha eseguito in tutto 26 decreti di perquisizione e indagato altrettanti soggetti, responsabili di detenzione e diffusione di materiale realizzato mediante sfruttamento di minori. Gli inquirenti hanno sequestrato migliaia di file dai contenuti definiti "raccapriccianti", che in alcuni casi ritraevano vere e proprie violenze sessuali in danno di bambini in tenera età. Tra gli arrestati vi sarebbe anche il direttore della Caritas diocesana di Benevento, don Nicola De Blasio, già arrestato il 3 novembre a seguito di una perquisizione ordinata dalla procura di Torino nel corso della quale gli agenti della polizia postale hanno accertato la presenza sul suo computer di immagini e video ritraenti bambini e adolescenti impegnati in atti sessuali. Con il prete sono stati arrestati anche un tecnico informatico 37enne residente in Piemonte e il presunto creatore del canale che, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, all'epoca della creazione della piattaforma era ancora minorenne.
Già dal mese di febbraio 2021 gli agenti avevano attivato un servizio di monitoraggio su una piattaforma di messaggistica che vanta garanzie di ampio anonimato per gli utilizzatori, concentrando la propria attenzione su alcuni canali aperti, frequentati prevalentemente da utenti italiani. Secondo gli investigatori il materiale pedopornografico veniva divulgato previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all'iscrizione al canale.
È stato necessario – spiega la postale – “un lungo lavoro di carattere preparatorio, consistente nella ricerca del rapporto di fiducia con gli interlocutori che di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale, con un notevole sforzo mentale degli operatori nell’assunzione delle stesse vesti dei propri target. Ricavati gli elementi utili alla prosecuzione dell’indagine, sono state messe a fattor comune le tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti, che hanno consentito la loro identificazione”.

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