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I reati contro i minori di 14anni sono cresciuti da 703 casi nel 2016 a 884 nel 2019

Secondo i dati del Ministero dell’Interno negli ultimi anni, almeno prima dell’emergenza pandemica i reati di violenza sessuale contro minori erano cresciuti dai 3.183 del 2015 ai 3.680 del 2016 ai 3.843 del 2019, per poi vedere un leggero calo il 2019 a quota 3.804.
Ma un andamento molto più netto lo hanno avuto i reati di violenza sessuale aggravata - da 359 a 399 tra 2016 e 2019 - ovvero gli atti commessi su minori di 14 anni e in cui vi erano coinvolti anche familiari, insegnanti, pubblici ufficiali, con l'aggravante dell’utilizzo di armi, sostanza alcoliche o stupefacenti. Mentre quelle di violenza sessuale “semplice”, ma che ha riguardato comunque dei minorenni, sono state 632 nel 2019.
Sono però diversi i reati che riguardano anche quelli perpetrati presso istituti di istruzione: nel 2019 sono stati 80, con 55 vittime. Un balzo importante lo stesso.
La pornografia minorile è stato un reato contestato 498 volte nel 2019, 207 in più che nel 2016, 248 sono state le vittime, anche in questo caso in netto aumento rispetto alle 177 di tre anni prima.
Riduzione invece dei casi delle violenze di gruppo in cui vengono coinvolti minori ma che tuttavia vede un incremento sia dei crimini, che sono saliti tra 2016 e 2019 da 666 a 792, sia delle vittime, aumentate da 559 a 684.
Vittime che in questo tipo di abusi sono spesso straniere. In particolare per quanto riguarda i reati peggiori, la violenza sessuale aggravata e quella compiuta presso le scuole. I minorenni di origine estera erano il 2019 rispettivamente il 19,2% e il 12,7%.

I dati sulla pedofilia in Italia
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, aggiornati ai primi mesi del 2020, registrano un calo generale di tutti i reati di violenze sessuale: scendono dalle 1.387 dei primi 5 mesi del 2019 ai 1.006 dello stesso periodo dell’anno successivo. Quelli aggravati dai 317 ai 221 e quelli commeessi a scuola da 38 a 11. Gli adescamenti si riducono da 338 a 268.
Giù anche i reati di pornografia minorile, da 236 a 169.
Naturalmente i dati si riferiscono al periodo in cui c'è stato l'effetto lockdown e inoltre potrebbero essere inesatti poiché molti reati potrebbero essere stati consumati dentro le mura domestiche o in altre locazioni senza possibilità alcuna di conoscenza del fatto da parte degli organi di polizia.
Infatti si tratta di numeri che andranno verificati alla luce della ripartenza delle attività e delle scuole. Tutti i dati si riferiscono al 2016-2020.

Fonte: Ministero dell’Interno

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