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Sia d’esempio per i giovani, dice la nipote del giornalista 

Ricorre domani il sessantunesimo anniversario dall’uccisione del giornalista Cosimo Cristina a Termini Imerese (Palermo), un omicidio che è rimasto impunito. È il primo dei 30 giornalisti italiani che hanno perso la vita a causa del loro lavoro ricordati sul sito “Ossigeno – Cercavano la verità”, www.giornalistiuccisi.it l’archivio online che, in collaborazione con familiari delle vittime e associazioni, mette a disposizione documenti, approfondimenti e testimonianze su ciascun cronista ucciso per onorare il diritto-dovere di informare.
Cosimo Cristina aveva 25 anni, era un giornalista “senza peli sulla lingua”, come scrisse nel primo editoriale di “Prospettive siciliane”, il periodico da lui fondato per pubblicare le notizie che trovava sull’avanzata della mafia della droga intorno alla sua città, le notizie che non riusciva a pubblicare sui giornali regionali e nazionali con i quali collaborava.
La nipote –  Natalina Di Fatta  ha inviato il seguente messaggio al giornalista Leone Zingales di “Cittadini per la Memoria del Fare”, organizzatore dell’evento per ricordare collettivamente (ieri 3 maggio, a Palermo, in piazza XIII vittime, nell’area del Giardino dedicato alla Libertà di stampa) i giornalisti uccisi: “È stato uno dei primi promotori della legalità. Non si è fermato di fronte alle minacce. È andato avanti nel suo lavoro con coraggio e determinazione anche se questo gli ha causato la morte. Deve essere un esempio per i giovani. Per questo ringrazio calorosamente tutti i cronisti e i cittadini che, con varie iniziative, tengono viva la memoria di mio zio e di tutti gli altri giornalisti”.
L’ODG della Sicilia – Il giornalista Alfonso Lo Cascio, promotore da dieci anni di iniziative pubbliche per recuperare il ricordo di Cosimo Cristina, é tra i relatori dell’incontro online promosso dall’Ordine dei giornalisti della Sicilia mercoledì 5 maggio 2021 in memoria di Cosimo Cristina. A Ossigeno dice: “Credo che sia stato ucciso per quello che stava per scrivere. Dopo 61 anni non è mai stato accertato dalla giustizia perché e come fu ucciso; anche gli assassini sono ancora ignoti. Lo fecero passare come un suicida, per questo fu sepolto senza funerale. Una spessa coltre di oblio scese sul quel giovane che fu vergognosamente dimenticato. Ci sono voluti decenni perché iniziasse un processo di recupero della memoria di questo ragazzo dal grande entusiasmo che sognava una Sicilia libera dalla mafia”.
Cosimo Cristina è stato anche ricordato davanti alla casa in cui ha vissuto, con una riflessione a cura del giornalista Vincenzo Bonadonna, e con una dichiarazione dei sindacalisti della CGIL di Palermo.

Tratto da: liberainformzione.it

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