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Ma davvero questo Stato può permettere che un uomo, nella disperazione più profonda, chieda scusa per aver chiesto la carità come ultima risorsa?
La storia di Bennardo Mario Raimondi

Un video di poco più di un minuto, il viso in primo piano è quello di Bennardo Mario Raimondi che, con poche e semplici parole, chiede aiuto. 
L’InchiestaSicilia si è già occupata del signor Raimondi, artigiano, cha ha la capacità di creare meraviglie da un pezzo di argilla ma che non ha più la forza di lottare.

Vittima di usura
Ha lottato contro gli estorsori, li ha denunciati e oggi si trova in una situazione economica disastrosa: non ha più il suo laboratorio di via Molara, portatogli via dagli usurai a corredo del prestito che gli avevano fatto. E non ha più la possibilità di portare in giro e insegnare la sua arte, come faceva prima, tra laboratori nelle scuole e nei villaggi turistici, perché il Covid ha fermato tutto. “Lo Stato mi ha dimenticato” ripete continuamente.
 Non vorrebbe elemosine ma la possibilità di lavorare. Nel periodo delle festività natalizie è riuscito a racimolare qualcosa grazie alle sue statuette (ricordiamo: interamente fatte a mano) che sono state promosse tramite i social, ma è veramente stanco.

“Voglio lavorare”
Vivo uno stato di prostrazione anche perché io ero abituato a lavorare e grazie al lavoro mi sentivo vivo - dice il sig. Raimondi -. Sono distrutto psicologicamente, oltre che fisicamente: ho 4 bypass e adesso anche una costola rotta. Vorrei che mi si desse una possibilità di lavorare, anche di vendere il materiale che ho nel magazzino (un piccolo garage adibito a laboratorio, ndr) così da svuotarlo perchè non posso più pagare l’affitto”.
 Noi che abbiamo visitato questo piccolo laboratorio, ricordiamo bene tutte le statuette che raccontano i mestieri della nostra tradizione, dal venditore di fichi d’india al vecchietto che intreccia le ceste, alla bellissima natività in tessuto e terracotta, e ricordiamo l’entusiasmo con cui Bennardo Raimondi raccontava la sua arte e la sua magica manualità.

La richiesta di aiuto
Il periodo è difficile per tutti, lo sappiamo bene e lo sa anche quest’uomo che chiede solo un piccolo aiuto e dice “scusate se vi chiedo la carità”… ecco… in redazione questa frase ci ha colpito tantissimo e ci è sembrata talmente piena di dignità, da spingerci a suggerire, a chi può, di fare qualcosa. Abbiamo parlato con il signor Raimondi e ci ha autorizzati a pubblicare il suo numero di cellulare, 3391327950, per chiunque volesse aiutarlo o mettersi in contatto con lui, per visitare il piccolo laboratorio (ovviamente con mascherina e distanziamento), acquistare qualcuno dei suoi manufatti oppure, magari, offrirgli un’opportunità di lavoro legata alla sua arte.

Tratto da: inchiestasicilia.com

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