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Un libro non si giudica dalla copertina e così un’intervista non andrebbe giudicata da un titolo che si è compreso peggio che male: ha destato scalpore l’intervista rilasciata dal presidente di Azione Civile Antonio Ingroia in cui ha fatto riferimento al pericolo – reale, concreto, esiziale, drammatico – rappresentato dalla 'ndrangheta e dalle mafie in Italia, fa riflettere e sconcerta che neanche un centesimo di questo “scalpore” destano le denunce del nostro movimento che i fatti stanno drammaticamente confermando ogni giorno. Da quanto sta accadendo nell’Unione Europea, sempre più traditrice degli ideali di Spinelli e dei fondatori e dove tutto è piegato ad uno scontro tra potentati politici e servo di un’ideologia neoliberista fallimentare e devastante, a come la ‘ndrangheta, maggiore organizzazione mafiosa d’Italia e tra le maggiori al mondo.

Questo si è affermato nell’intervista, in un discorso molto più ampio di quanto alcuni hanno voluto cogliere, che ribadiamo ancora una volta: le mafie stanno traendo beneficio da questa crisi, come accade in ogni crisi, avendo risorse economiche che gli Stati non hanno o negano all’economia reale, mentre si costruiscono ipotesi irreali di complotti e simili di multinazionali e personaggi “famosi” si guardino a quel che oggi sono le più forte multinazionali in Italia, le mafie prima di tutte la ndrangheta. Favorite anche da un apparato politico statale inefficiente nell’aiutare imprese e cittadini, come abbiamo denunciato nelle scorse settimane mafie, eversione neofascista e altri settori sociali violenti soffiano sul fuoco con manifestazioni violente perché il “fuoco” di un’Italia stremata, devastata e disperata esiste. Con uno Stato dove, dal “liberi” tutti estivo al vergognoso rimpallo tra regioni e governo su cassa integrazione, aiuti alle imprese, gestione sanitaria e delle disposizioni per frenare la pandemia, il pressapochismo e l’approssimazione regnano sovrani.

In quell’intervista, e lo ribadiamo in questo comunicato, è stato lanciato un grido d’allarme perché si corra ai ripari e tutto questo venga superato ma, dai Presidenti di Regione che si comportano da arroganti reucci padronali e capibastone ai piani più alti dello Stato, si persevera nel correre verso il burrone peggiore possibile.

Azione Civile e il suo Presidente e fondatore Antonio Ingroia

Foto © Imagoeconomica

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