“Emergenza sia presa di coscienza da parte del popolo dei propri eroi, come avvenne con vittoria democrazia”
di Roberta Lanzara
Roma. ''Viviamo un momento di terrore perché combattiamo un nemico invisibile come ai tempi di via Fani. Allora aspettavamo la liberazione. Oggi la fine della quarantena''. A ricordare il 42esimo anniversario della strage è Giovanni Ricci, figlio di Domenico, ucciso insieme agli altri 4 agenti di scorta ad Aldo Moro il 16 aprile 1978. Ricci aggiunge: ''Oggi non sono andato a rendere omaggio per rispetto alle istituzioni e a chi ha donato la vita per il Paese. Il mio augurio è che si celebri questa ricorrenza insieme alla fine della quarantena. L'emergenza Covid-19 si trasformi in una presa di coscienza del popolo, come avvenuto in passato quando l'invisibile fu sconfitto e vinse la democrazia''. ''Ci sia memoria - prosegue - perchè chi ha coscienza di quanto avvenuto in quegli anni avrà coscienza di potercela fare oggi e andare oltre. Si ricordino gli eroi di ieri per sostenere quelli di oggi, medici ed infermieri in prima linea in favore chi soffre ed a rischio della propria stessa vita''. Perché il punto d'incontro tra l'emergenza sanitaria attuale e gli anni di piombo ''sta nella risposta civile del popolo italiano che allora si ribellò al terrorismo ed alla violenza. Ed oggi - conclude - sta a casa per sconfiggere la nuova paura''.
Adnkronos
Foto © Imagoeconomica
Coronavirus: figlio agente ucciso a via Fani, 'nemico invisibile come ai tempi terrorismo'
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